Rete progetto
Sesamo Onlus, Amici Nazaret, IncontRho, U.O.P. n° 42, Ser.Co.P. col supporto di molte altre realtà del territorio
Finanziatori
Bando Volontariato 2012 - Ciessevi
Contesto
La crescente frammentazione sociale indebolisce i legami di coesione e induce processi di esclusione. La persona con disagio psichico o intellettivo spesso tende a chiudersi e isolarsi accrescendo quindi il suo stato di esclusione ed emarginazione. Si acuisce così il circolo vizioso per cui da esclusione si crea nuova esclusione, e così via. Il tema dell’isolamento non riguarda solo gli utenti e le loro famiglie ma, in qualche modo, anche le Associazioni di volontariato e addirittura i servizi che rischiano spesso la frammentazione con la conseguente sovrapposizione e dispersione dell’offerta. Rispetto al contesto sociale, la rete si configura come luogo di relazioni, trasformando in processi d’inclusione le dinamiche preesistenti di esclusione e emarginazione, rompendo il circolo vizioso. Negli ultimi decenni si è viepiù utilizzato il lavoro di rete come metodologia efficace ed efficiente per modulare al meglio, in relazione ai bisogni dell’utenza, le risorse che però si sono ridotte nel tempo. Sta cambiando inevitabilmente anche il rapporto con gli utenti dei servizi, rendendosi necessario un cambiamento di paradigma che rimandi a ciascun cittadino le proprie competenze di partecipazione attiva al bene comune, al fine di integrarle con quelle di altri cittadini, associazioni e servizi pubblici e privati. Pertanto, si fa pressante la necessità di avere una profonda conoscenza delle risorse della rete del nostro territorio e di modificare il nostro stesso rapporto con esse, al fine di rompere i circoli viziosi e utilizzare la nostra conoscenza e connessione coi singoli nodi della rete per superare la frammentazione tuttora molto presente nel territorio del rhodense. Le nostre associazioni registrano ancora una difficoltà nel raccordo fra bisogni reali dell’utenza, intesi come necessità della persona colta nella sua globalità, e offerta di risorse efficaci
Obiettivi
Partendo dalle associazioni coinvolte, e dalla loro consapevolezza della propria rete, per poi allargarla alle altre agenzie in rete, il progetto intende rispondere a un problema complesso, tentando di migliorare la risposta ai bisogni e razionalizzare l’offerta, nonché ottimizzando le risorse tramite la costituzione e la successiva condivisione di un bene comune (portale Internet sulle risorse di rete). L’obiettivo di fondo è quello di accrescere l’inclusione sociale di persone diversamente abili, creando nuovi legami fra loro e la cittadinanza, attraverso la valorizzazione della loro stessa capacità di offrire un valore aggiunto alla realtà sociale di cui fanno parte e trasformando i bisogni in risorse per tutti (ad esempio, utenti di servizi e/o disabili che contribuiscono alla costruzione del portale utile a tutti i cittadini).
Si vuole anche sottolineare che, nella nostra metodologia, la rilevazione dei bisogni e la conseguente ricerca delle risorse sul territorio non avvengono dall’alto verso il basso – gli esperti valutano i bisogni e cercano le risorse – bensì in un movimento circolare di condivisione delle idee tra pari (utenti, famigliari, volontari e operatori): questo è per noi un punto cruciale per il superamento delle posizioni Up/Down normalmente esistenti fra utenti con o senza disabilità (e loro famiglie) ed enti che erogano servizi, creando lo stimolo per la costruzione di una cittadinanza attiva, in cui tutti possono dare un contributo utile a tutta la comunità. La rete è un’insieme di nodi in rapporto fra loro e ognuno di noi è un suo nodo, in relazione co-dipendente e co-creatrice con gli altri nodi. La metodologia della ricerca-azione (K. Lewin) può permettere l’attivazione di un processo virtuoso in cui l’indagine sul campo induca un cambiamento attraverso la partecipazione attiva dei soggetti e un cambiamento del loro “campo psicologico” mediante una ristrutturazione dei modelli cognitivi. In questo modo la persona da ‘oggetto di studio’ diventa ‘protagonista’ dell’analisi del proprio vissuto e dei propri bisogni e ricercatrice delle risorse.
Da queste premesse deriva che il lavoro di rete comporta, per funzionare, anche una costante trasformazione del nostro rapporto con essa, mettendo in gioco tutta la creatività e apertura necessarie al cambiamento e alla conoscenza reciproca. Con questi nuovi strumenti desideriamo favorire la creazione di un circolo virtuoso di sostegno reciproco, con lo sviluppo naturale di reti informali sul territorio ricche di gentilezza e accoglienza.
Risultati attesi
- Crescita della consapevolezza della rete
- Crescita della consapevolezza del lavoro di rete
- Attivazione di utenti come risorsa per la comunità
- Creazione di nuove sinergie tra associazioni
- Costruzione del portale web per tutti i cittadini
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